Quantcast
Channel: I 400 calci » Paiura
Viewing all articles
Browse latest Browse all 2

La Good ol’days Production presenta: Jack Reacher

$
0
0
Come sembro in questa foto? Sembro giovane, ma vecchio?

Come sembro in questa foto? Sembro giovane, ma vecchio?

Sia chiaro, io non leggo un libro dal 1991, ovvero da quando uscì il mio ultimo acquisto in libreria: Gli Artigli di Helgedad, ovvero l’ultimo titolo uscito in Italia per quanto riguarda Lupo Solitario, poi ho smesso. Solitamente a Natale amici e conoscenti mi regalano dei libri, convinti che io sia una persona colta e a modo, uno di quelli che la sera si mette sulla sua poltrona a leggere un buon libro sorseggiando una tisanina e fumando la sua pipa in radica. In realtà guardo le figure delle riviste inglesi con le tipe nude e ogni tanto sfoglio distrattamente dei fumetti. E i libri che mi regalano li giro a mia volta a un’associazione che si chiama Frontiere Senza Libri che è una simpatica organizzazione che vuole mettere confini territoriali un po’ ovunque e nel frattempo bruciare tutti i libri. Capite dunque che quando ho scoperto che Jack Reacher è un film per intellettuali tratto da un libro, ci sono rimasto molto male.

Sono rincominciati i furti in libreria

Sono ricominciati i furti in libreria

Leggevo nell’internet che c’è questo simpatico uomo che risponde al nome di Lee Child che un giorno è stato licenziato ed è rimasto a casa a non fare un cazzo. Non sapendo che fare s’è messo a scrivere un libro. E ha inventato il personaggio di Jack Reacher. Poi le cose sono andate benissimo e il simpatico Lee Child è diventato ultramegamiliardario grazie ai suoi scritti e ad oggi contiamo quasi una ventina di romanzi. Non male, no? E siccome – anche se tutti poi fanno come me che non leggono nulla ma poi fanno finta di passare la vita in biblioteca – adesso a Hollywood butta moltissima trovare la gallina dalle uova d’oro aka una bella serie di romanzi numerosissimi da cui poi trarre una saga il cui ultimo capitolo, giusto per fare due lire in più, lo dividiamo in due film di due ore e venti ciascuno, Lee Child adesso è anche un autore cinematografico: One Shot, il suo nono romano della serie di Jack Reacher, da noi tradotto letteralmente in La Prova Decisiva, è diventato un filmone e si appresta ad uscire nelle sale del cinematografo.

Bomba. C'è scritto che m'hanno licenziato, ma che poi ho fatto i soldi!

Bomba. C’è scritto che m’hanno licenziato, ma che poi ho fatto i soldi!

Vi racconto giusto due cose prima di passare al film. Jack Reacher è un ex militare mega forte, di quelli che hanno un cassetto a casa pieno zeppo di decorazioni e medaglie. Ovviamente è anche molto intelligente e scaltrissimo. E da quello che posso intuire schiaccia una marea di tipe. Vive ai margini della società, non ha la mail, il telefono e non ha confidenza con la tecnologia. Possiamo dire, professore, che Jack Reacher è un eroe d’altri tempi? Sì, miei cari, possiamolo dire. La saga di Lee Child, mi immagino, è una cosa volutamente old school, un po’ action, un po’ spionaggio vecchio stile, un po’ deduzioni micidiali. E il film quindi com’é? E il film, miei adorati, è un po’ così: un po’ un film d’altri tempi.

Per coloro che non cogliono il concetto di "film d'altri tempi"

Per coloro che non colgono il concetto di “film d’altri tempi”

A scrivere dirigere è stato chiamato Christopher McQuarrie, il cui nome forse non vi dice moltissimo, ma è in realtà colui che ha scritto I Soliti Sospetti. Che aver scritto I Soliti Sospetti è uno di quei titoli che equivale a: “amico Christopher, vai: sei un Autore!”. McQuarrie è stato lo sceneggiatore protégé di Bryan Singer, per il quale – oltre a I Soliti Sospetti – ha scritto il primo X-Men (anche se non accreditato) e Operazione Valchiria. E qui ha conosciuto Tom Cruise che nel frattempo, lo ricordiamo, anche se a me da l’impressione di un povero pazzo che se ne sta tutto il giorno a mangiare la placenta dei neonati, è uno di quelli che ancora contano di più nel mondo. Da Mission: Impossible 4 in avanti il suo nome s’è fatto definitivamente brand e viaggia su binari separati da quelli del resto dell’umanità. Lui è Tom Cruise: prendere o lasciare. Ok, fa la comparsata simpatica per Rock of Ages, ma è Tom Cruise. Lui fa i film action che piacciono a lui e dove ne esce come il più figo di tutto il mondo. In un certo senso Tom è come se fosse un attore di vecchissimo stampo, uno legato a una Hollywood che non c’è più. O forse questa è ormai l’impressione che vuole dare.

Lei in secondo piano? Me la vuole dare.

Lei in secondo piano? Me la vuole dare.

Jack Reacher il film è quello che potremmo definire un’operazione nostalgica. Si tratta di un vero e proprio filmone con gli attori parruccati e tirati a lucido: quelli che devono risultare belli con le gote rosse, quelli che devono risultare dei duri con la canottiere e una riga una in perfetta evidenza. C’è un intreccio giallo, un po’ d’azione, un po’ di romance (ma non troppa che il pubblico mi è maschio), l’inseguimento pauira, una serie di colpi di scena uno via l’altro e il bloodbath finale. C’è anche la gag del cattivone boogeyman che poi praticamente non fa un cazzo e il cattivo in seconda che è quello con cui l’eroe avrà lo scontro fisico finale. Un po’ come Gli Intoccabili, che il cattivo è Al Capone, ma il vero cattivo è quel maraglio di Billy Drago vestito di bianco e con la fazza di Billy Drago.

con quella fazza un po' alla billy drago

con quella fazza un po’ alla billy drago

Insomma, Jack Reacher si impegna abbestia per sembrare un film di un’altra epoca, esattamente come il suo protagonista. Un film totalmente controcorrente rispetto agli standard odierni di action. Ma anche questa è una tendenza, in un certo senso: l’abbiamo visto in isolati ma splendidi esempi succedere in prodotti come Rubicon o La Talpa (traduzione letteraria di Thinker, Taylor, Soldier And Spy). C’è una piccola moda cinematografica che rifugge dalle caratteristiche del blockbuster per crearne una sua versione più classica e meno appariscente, ma non per questo meno studiata. Non solo i personaggi sono fatti con un vecchio stampino, ma è tutto volutamente passé: la regia, lo sviluppo dell’intreccio, le relazioni tra i personaggi. Il rischio, alla lunga, è quello di annoiarsi un po’, anche se non si può dire che Jack Reacher non sia un film piacevole. Ci sono alcune sequenze molto belle (oltre all’inseguimento, che è un po’ il colpo da maestro del film, si segnala uno dei pestaggi più stupidi che sia siano mai visti su schermo, con due energumeni che, intrappolati in un bagno microscopico, si menano involontariamente tra di loro e, per gradire as a dessert, una lunga ma bella sparatoria), ma si avverte anche un’aria un po’ forzata, quasi mortifera.

Oddio, sono preoccupata! Mi sto guardando le tette o no?

Oddio, sono preoccupata! Mi sta guardando le tette o no?

Concludiamo con la parentesi dedicata agli attori: Bevi Rosamund dal Teschio di tuo Pike ha le tette grosse ma è una vecchia ed è scarsa come poche al mondo a recitare. C’è un primo piano di lei che dovrebbe fare la preoccupata che è da denunzia alle forze dell’ordine. Quel figo di Richard Jenkins non fa nulla se non le faccete di Richard Jenkins. Bum. Pilota automatico e via. C’è Jai Courtney che è figo e bravino e che vedremo nella parte (jesùs dio meo) del figlio di Bruce Willis nel prossimo Die Hard. Poi c’è Werner Herzog che fa il mega cattivo e, che cazzo vi devo dire? Io quando vedo Werner Herzog e sento la sua voce originale, con quell’accento lì che c’ha lui e dice quelle cose cattivissime che solo lui può dire, sono tutto contento. Quando c’è Herzog nascosto nell’ombra che non fa NIENTE DI NIENTE ma nel frattempo pensa al suo conto in banca che si ingrossa e così poi lui può andare a fare un documentario sui coccodrilli albini, sono le parti più belle del film. Poi c’è Robert Duvall in una piccola parte e, vabbé, è Robert Duvall con quella fazza lì che c’ha lui e dice solo cose a metà strada tra il simpatico e il saggio. Gli vuoi bene subito appena lo vedi, ma ti rendi conto che è messo lì apposta per fare quello e un po’ ti scende. Poi c’è Tom. Che si cuce il film addosso, si tiene le battute più belle, ha 150 milioni di primi piani o inquadrature dove è fighissimo e in poso di rara plasticità. Proprio tipo il gradasso dei film action che quando lo sbattono in prigione per poi farlo uscire 5 minuti dopo su cauzione lui se ne sta sdraiato su una panchetta con la giacca a fargli da cuscino e le gambe incrociate in maniera disinvolta.

The strenght of the nature that kills everything except albinos croccodiles

The strenght of the nature that kills everything except albino croccodiles

Dvd-quote:

“Hai visto? Sembra vecchio!”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com

>> IMDb Trailer


Viewing all articles
Browse latest Browse all 2

Latest Images

Trending Articles